omaggio a Marcel Duchamp
nel Grande Vetro
stavamo là come sempre
una rete
agguerrita di noi che forse c’eravamo
forse no
ma che importava! era la commozione
una rifrazione
forse il nostro campo era solo un
piccolo punto
un guardarsi guardare
vastità che non si può
apprezzare
offerto per essere aspettato
sposato
fatto per essere svestito
defraudato
cambiava colore con le stagioni
le ore
le stagioni le ore del nostro
pudore
faceva dimenticare ogni presenza
-aveva una forbice speciale per tagliare
faceva assaporare ogni assenza
-aveva una colla speciale per attirare
dimmi di te amico
non ciò che sei:
il suono di quella campana è già passato
dimmi
i palpiti raggirati di ciò che non sei
Tu hai l’ardore di un bene speciale
grande
non morale

Duchamp fotografato da Mark Kauffman dietro al suo “Grande Vetro”
una Poesia memorabile, capace, ricca, rubo per il domenicale del 3 gennaio
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io contenta!
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