Questo blog è nato… no, non è nato, nascerà! Lo farà di giorno in giorno, di ora in ora, di volta in volta, quando qualcosa o qualcuno attraverserà la barriera del non-ancora, la coltre dell’invisibile, ne vincerà la resistenza e si farà possibile, visibile. In una parola: accadrà. Nascerà e vivrà dunque nella precarietà, nella contingenza, nella fragilità delle parole, dei suoni, delle immagini. Certo sarà di me che parlerò: si troveranno le mie poesie, le mie pubblicazioni, ciò che ho scritto a diverso livello. Ma non solo: tre delle sue rubriche (“quel che mi fa essere Lucia”, “perplessità”, “guardo altrove”) vorrebbero valere come luogo di ricerca e di accoglienza. Per questo le ho pensate. Come frecce scagliate nel respiro delle cose, del mondo, nelle nostre vite insomma, i testi del blog, (le sue musiche, scherzi, facezie, maschere, banalità o ciò che si farà presente per essere detto, scritto, letto), inseguiranno i nostri desideri, i nostri bisogni, quella parte di umanità che riusciremo ad agguantare e di cui riusciremo a farci carico. Cercheranno soprattutto di serbarceli e restituirceli come un dono: ho sempre creduto che sia difficile essere uomini a tempo pieno, ognuno di noi lo è in misura maggiore o minore, per così dire occasionalmente, talvolta -ed è la volta più bella- involontariamente. Ma quando questo accade, è la meraviglia del creato che si rende visibile. Il blog va in cerca di questa meraviglia.